lunedì 4 luglio 2016

Come tanti piccoli ingranaggi di una macchina di Goldberg

Nel fiume abbiamo trovato diverse specie di larve di insetti, a volte le larve si differenziano per particolari dettagli. A volte sono insignificanti: una forma delle zampe leggermente diversa, o qualche piccolo altro particolare. I tricotteri si distinguono per la loro costruzione nella quale vivono:  ci sono quelli che costruiscono le loro “casette” con i legni, altri con i sassolini. E alla fine, quello che noi chiamiamo genericamente “vermi” sono in verità  100 specie di larve di insetti diversi. È sempre sorprendente ingrandire il mondo microscopico per vedere che laggiù, dove gli occhi normalmente non arrivano, c’è tutto una metropoli che si agita, animaletti che combattono per sopravvivere e per riprodursi. E questo lo fanno da milioni di anni.
 
 
 
Microscopi e binoculari ci hanno fatto entrare in questo mondo invisibile per poi rispedirci immediatamente in quel nostro mondo ben visibile ma che spesso non vediamo. Dall’altra parte del binoculare, dove si mette l’occhio, si sono appoggiati occhi di tutti i colori. Occhi che provengono da 12 nazioni diverse: Svizzera, Germania, Romania, Sri Lanka, Azerbaigian, Turchia, Italia, Perù, USA, Russia, Santo Domingo, Portogallo. E se ci mettiamo in posa sembriamo una pubblicità della Benetton.
 
 
La diversità dei plecotteri diventa uno specchio. Specchio del nostro essere tutti diversi.
Stamattina oltre al laboratorio di biologia abbiamo anche inventato un nuovo laboratorio: quello delle macchine di Rube Goldberg. Lo scopo è semplice: i bambini dovevano far scoppiare un palloncino costruendo una sequenza di meccanismi che si susseguono. Il risultato è stato entusiasmante. I bambini hanno una fantasia che supera quella dei monitori.
 
 
La macchina di Goldberg è bella. Si inventa con le mani, si sperimenta e ci ricorda che ogni cosa che facciamo ha una conseguenza. Noi spingiamo delicatamente  una tessera del domino e alla fine esplode un palloncino. Da una cosa ne possono capitare altre molto diverse dalla prima. Ecco un esempio di macchina di Goldberg relazionale: in colonia vive con noi un signore che ha il ruolo di aiuto monitore. Un bambino ieri mi ha chiesto che cosa aveva di strano l’aiuto monitore. Mi ha chiesto con delicatezza se forse…."non era un po’ andicappato". Per chiedermelo però ha voluto avere un incontro privato, dove poter parlare liberamente e con discrezione. Gli ho spiegato che era una persona con una disabilità e che nella nostra società c’è spazio proprio per tutti. Il bambino non ha voluto saperne di più ma si è ricordato di se stesso: una volta ha dovuto andare in giro con le stampelle e gli aveva fatto molto piacere scoprire che i suoi compagni non l’avevano dimenticato, l’aspettavano e lo aiutavano. Ha subito capito che ora era così anche per l’aiuto monitore. Ho ringraziato il bambino per aver messo delle parole a questo suo sguardo sull'altro. Forse è proprio stata la presenza dell’aiuto monitore ha innescare quelle  parole e quelle riflessioni. Come una piccola macchina di Goldberg, ben sapendo che ogni parola detta ha delle conseguenze, così come ogni silenzio.

Nel pomeriggio siamo andati a collegare la terra con il cielo, con dei semplici aquiloni che abbiamo costruito dopo pranzo, ma poi abbiamo anche intrecciato dei fili tra di noi, con giochi e canti.





Infine stasera 4 finti professori ci hanno spiegato il significato di parole strane, con un giocone a squadre.


Che lunga giornata! Finiamo il racconto di stasera con un’immagine significativa della vita in colonia. Marta ha perso un orecchino nel prato. Tutti si sono messi a 4 zampe. Nessuno l’ha trovato. Ma tutti l’hanno cercato.


Buona notte!



5 commenti:

  1. Ciao a tutti e in particolare ad Anna! Innanzitutto siamo molto contenti di sapere che tu non sia stata la prima a perdere/dimenticare qualcosa ��. Qui tutto bene anche se, nonostante Elena, la casa è molto, troppo silenziosa. Un bacio da tutti.

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  2. Bellissime foto!!!
    Vi auguro a tutti una splendida giornata.
    Un bacione a Nirvana dalla mamma.
    Sandrine

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  3. Ciao Giada mi fa star bene vedere che sei felice e che ti stai divertendo! Goditi questa splendida esperienza! Un abbraccio forte! E grazie a tutti voi che vi occupate in questa settimana dei nostri figli.

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  4. Grazie per le belle esperienze che fate fare ai nostri figli. Serviranno sicuramente nel loro percorso di crescita. Un caro saluto a tutti e un abbraccio ad Andrei!

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  5. Caro Raffaele, cari bambini, cari tutti,
    abbiamo notato che siete sereni e vi state divertendo.
    Vi ringraziamo per le belle foto e il riassunto delle giornate trascorse.
    Vi pensiamo.
    Un abbraccio.
    Katja e famiglia

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