venerdì 6 dicembre 2013

Acqua, colori, neve, bolle e meraviglia: con la IIa elementare di Cassarate


La IIa elementare di Cassarate torna a farci visita!  Oggi scopriremo insieme  le proprietà dell’acqua. Il pulmino accompagna i bambini, che escono come un piccolo gregge di pecore dal veicolo, ed entrano nella casa de L’ideatorio accompagnati dal loro pastore: la maestra Gabriella. Tolte le scarpe, iniziano le scoperte.


Acqua! A Lugano è un ottimo posto per scoprire che l’acqua è veramente strana e ovunque.
Alziamo lo sguardo attorno a noi, che cosa vediamo?
Un immenso lago, una nebbiolina fine e sulle montagne la neve. Acqua dappertutto anche in forme  diverse. Acqua liquida, acqua solida, acqua che vola nel cielo sotto forma di vapore.


I bambini sanno che c’è acqua ovunque.  C’è chi dice che il cielo è fatto di acqua, poi c’è la neve, poi c’è l’acqua inquinata, quella salata, quella dolce. Nel mondo c’è più acqua che terra. Siamo su un pianeta blu! I bambini sanno che il nostro pianeta è pieno zeppo d’acqua. Come una vasca da bagno che vaga nell’universo. In questa vasca ci siamo noi.  
Una bambina dice anche che quando arriva a casa e  sente l’odore del suo piatto preferito - gli spaghetti alla salsa al pomodoro – le viene subito un acqua speciale in bocca: l’acquolina.  È vero, perché l’acqua non è solo nel mare,  nei laghi, o  nelle tubature delle città, ma anche nelle mele, negli alberi, nell’uomo.  Vita e acqua vanno a braccetto, se c’è vita, c’è tanta, tantissima acqua.




Ma com’è possibile che l’acqua sia solida, o liquida e a volte libera di volare in cielo? Abbiamo provato a trasformarci in tante piccole particelle di acqua – si chiamano molecole. Ognuno di noi è una molecola d’acqua. Se non ci diamo la mano possiamo correre liberi, siamo vapore. Se ci diamo la mano siamo vicini, possiamo muoverci, ma non troppo, è l’acqua liquida. Se ci diamo le mani e anche i piedi allora siamo bloccati, siamo come un blocco unico. Siamo ghiaccio. Siamo sempre la stessa molecola d’acqua, ma  tutti insieme, se ci leghiamo, diventiamo diversi.  


Bene ora tuffiamoci nell’acqua liquida. E subito ci accorgiamo che a volte le cose stanno a galla, altre volte no. Ma allora che cos’è che fa stare a galla le cose? Sperimentiamo: buttiamo in acqua tutto quello che troviamo: sassi, legni, mollette, giocattoli, tappi, chiodi, ecc. e cerchiamo di trovare una regola.


Prima idea: gli oggetti leggeri stanno a galla! Affermano in molti. Ma dopo alcune osservazioni ci accorgiamo che le cose non stanno così. Ci sono navi metalliche immense e pesanti che galleggiano, mentre una monetina da 5 centesimi va a fondo.
Seconda idea: ci sono dei materiali che stanno sempre a galla, come il legno, e altri che vanno sempre a fondo, come i sassi. 
Mah…. Il legno galleggia veramente sempre? Sìiiii, dicono i bambini. Nooooo dice il legno. Luisa ci mostra un legno (ebano) che va a fondo allegramente.
E i sassi vanno sempre a fondo? Sìii dicono i bambini. Luisa prende un sasso grande e pesante  (pietra pomice) e lo getta in acqua. Sorpresa: eccolo ondeggiare nel nostro piccolo mare, un mare di meraviglia.


Insomma la realtà è più complessa di quello che pensiamo. Allora, proviamo un altro esperimento: prendiamo due sfere che hanno lo stesso peso, ma hanno forme diverse. Vediamo che cosa accade se le gettiamo in acqua: la palla che occupa più spazio sta a galla, l’altra va a fondo.  
Stesso peso, stesso materiale, ma due comportamenti diversi. Quindi la forma c’entra. La sfera più ampia, sposta molta acqua. Addirittura se la spingiamo sul fondo,  lei non vuole starci,  salta fuori dall’acqua, come se ci fosse qualcuno a spingerla.  Insomma, la forma è fondamentale, più un oggetto sposta acqua, immergendosi, più possibilità ha di galleggiare.  




 
Allora proviamo un ultimo esperimento: chi riesce a far galleggiare la plastilina? lo stesso pezzo di plastilina che va a fondo se ha la forma di pallina, galleggia se gli cambiamo la forma: ed ecco una barchetta.


Ma c’è un altro modo per stare a galla sull’acqua, non è una forma di galleggiamento, ma sfrutta una speciale e invisibile “pelle” dell’acqua, sulla quale le cose leggerissime (alcuni insetti, per esempio), possono appoggiarsi. Noi non abbiamo degli insetti nel nostro laboratorio, ma abbiamo una monetina leggerissima, lo yen giapponese.  E allora, con tanta delicatezza, riusciamo ad appoggiare alcuni yen su questa strana, invisibile, pelle dell’acqua.


 
Chiudiamo il nostro percorso di scoperta con un tocco di colore e di magia. Ci siamo accorti che il sapone riesce a rendere finissima questa pelle dell’acqua. Un po’ come con la pasta della pizza, quando viene distesa con il mattarello sul tavolo. Lo stesso avviene con questa pelle. Una goccia di sapone la rende così fine che le monetine subito cascano.
Approfittiamo della pelle dell’acqua e del sapone, per creare opere d’arte. Aggiungendo un po’ di colore, acqua, latte e sapone  creiamo movimenti in superficie  che spostano i colori come farebbe un pennello su un foglio di carta.









E ora l’ultimo esperimento: sapone e acqua, sempre  grazie a questa “pelle dell’acqua”, formano delle bellissime bolle.


Neve, nuvole, liquidi, colori, sorprese e bolle di sapone.  Oggi ci siamo accorti che il liquido più banale del mondo, è in verità un liquido molto interessante.  
Grazie per la vostra visita! Non smettete di trovare la meraviglia nelle cose semplici che ci circondano.