martedì 3 dicembre 2013

Laboratorio TATTO con la II SE Cassarate

In una bella mattinata di sole abbiamo accolto i bambini della II della SE di Cassarate. Tema dell'incontro? Il tatto, uno dei nostri cinque sensi... ma siamo davvero sicuri che i sensi siano solo cinque? Tatto, udito, olfatto, vista, gusto... e poi?
Abbiamo scoperto che ci sono anche altri sensi: se per esempio qualcuno mi tira un pugno? Sento male... il dolore è un altro dei nostri sensi, eccome! E poi c'è il senso che ci fa percepire il caldo e il freddo e... con l'aiuto di Ayman abbiamo scoperto che esiste anche il senso dell'equilibrio. Attento Ayman a non cadere...
Certo, i sensi sono importanti. Ma c'è qualcosa di più importante. Voi che dite? "La vita! Le ossa! L'Acqua, l'aria... il cervello!" Verissimo, sono tutte cose molto importanti, ma prima dell'acqua e dell'aria, prima ancora del cervello e soprattutto del tatto, ci siete voi, e allora via con le presentazioni... Gayasit, Ayman, Gabrielle, Rocco, Dea, Filippo e poi ancora Maria Aurora, Andelo, Besjana... nomi bellissimi e scusate se non li ricordo tutti. Ma adesso cominciamo a conoscere meglio anche il senso del tatto. Già... se l'organo dell'olfatto è il naso e quello dell'udito le orecchie, qual è l'organo del tatto? "La pelle!" Giusto. Dalla testa ai piedi, tutto il nostro corpo è fatto per toccare. Vero? "Ahi ahi... ooooh che bel il messaggio!"

Che la testa sia fatta per essere massaggiata siamo d'accordo... è bello e piacevole, ma se dobbiamo scoprire un oggetto misterioso usando solo il tatto, con quale parte del corpo lo tocchereste? Testa, mani o piedi? Non sentono allo stesso modo. Vero Besjana? Meglio con i piedi o con le mani? Voi che dite? Qual è l'oggetto misterioso? "Un ricciooo?? Ma no! E' un cervo". 


Le mani sono bravissime a riconoscere gli oggetti. Altre parti del corpo sono molto meno brave. Fate questo piccolo test: prendete il braccio di un compagno e senza che lui veda, provate a spostare il vostro dito lungo il braccio e chiedetegli di dirvi 'stop' non appena avrà la sensazione che siate arrivati nel punto della piegatura. Quanto siete andati vicini? Coraggio, fatelo fra di voi! "Ahi ahi... che solletico! Ci siamo, eccoti a metà... ops, no, ho sbagliato". Non c'è niente da fare, molto meglio con le mani, anzi con la punta delle dita, con i polpastrelli, è lì che siamo più sensibili. Del resto pensate ai ciechi, è come se avessero gli occhi nelle mani, possiamo dire che 'vedono' con le mani. E dove non arrivano con le mani, anche perché non si mai cosa si può toccare... usano la tecnologia, o altri strumenti come un bastone per evitare tutti gli ostacoli. Facile a dirsi, ma provate voi a camminare o mangiare a occhi chiusi senza sapere cosa avete nel piatto o dove state andando. Beh... un po' ci abbiamo provato. Quanto basta per capire che non è per niente facile.
E poi via ancora a esplorare scatole e scatoline alla ricerca di misteriosi oggetti. "L'hai trovato? No, e tu? Ma cos'è? Buca... no... è ruvido, pizzica... ahi ahi, eccolo qua! Trovato".



Vi siete divertiti a toccare e scoprire il mondo del tatto con le mani, adesso è il momento di usare e sgranchire un po' anche i nostri piedi. Abituati come siamo a portare le scarpe, non sappiamo più che sensazione si prova a camminare a piedi nudi, magari sui sassi o sul cotone, vogliamo provare? Via le ciabatte! Tutti a piedi nudi, a camminare nelle scatole piene di... "aaah come sono freddi i bulloni! oh oh, le biglie... fiuuuu... che piacere la carta igienica, 100 rotoli di morbidezza, e che dolore i tappi di sughero, i più dolorosi, senza dubbio, l'avreste mai detto?"
Bene. Abbiamo toccato a destra e sinistra, dentro, sopra, sotto, con i piedi, con le mani, con la testa... ma com'è fatta la nostra pelle? Proviamo a osservarla più da vicino, con un microscopio. Guardate come si vedono bene le impronte digitali, quelle righe sottili sui polpastrelli... non ci sono due persone al mondo con le stesse impronte digitali, ma cosa sono quei puntini bianchi? Proprio sulle impronte digitali? I pori della pelle; da lì, quando ci emozioniamo, escono delle micro goccioline di acqua salata, di sudore. Ma solo se ci emozioniamo.

Possibile che questa mattina non ci sia nessuno che si agiti, che si emozioni, che si vergogni, insomma che faccia spuntare queste goccioline? Maisha? Andelo? Niente. Voglio qualcuno che si emozioni, qualcuno che abbia le mani sudate! Eeeh... guarda Dea che pelle secca e quanto sporco Lorenzo, ma le hai lavate le mani? Nooo? Con il sapone, dico. E Ayman... che bella ferita, fresca fresca! Dagli un paio di giorni di tempo e vedrai come la tua pelle tornerà liscia, e tu non vedrai più niente.

Visto che non riusciamo a far sudare le mani di nessuno, dopo aver osservato peli, capelli, sbucci e impronte digitali, guardiamo un po' quanti colori può avere la nostra pelle, anzi prendiamo proprio i colori della vostra classe. E allora via con la sfilata... modello primavera estate, pelle color ambra, portata con eleganza e simpatia da Janixa...

Un arcobaleno di colori... dalla pelle bianca e chiarissima fino a quella più scura. E pensate un po'... una volta... tanto tempo fa, i nostri antenati erano tutti neri e venivano dall'Africa. La pelle scura è quella originale, ed è quella che resiste anche meglio al sole. Poi gli uomini si sono spostati verso nord, al freddo, dove c'è meno sole e la pelle si è schiarita, ma d'estate sotto il sole, vi abbronzate e la pelle torna scura. Ecco tutte le tonalità della pelle della II SE di Cassarate, da Andelo a Jenixa:
E adesso il gioco si fa duro... abbiamo detto che c'è qualcosa sotto la pelle che ci fa sentire anche il dolore, ma c'è dolore e dolore... voi quanto siete capaci a sopportare il dolore? Quanto fa male? Dipende... la percezione del dolore cambia da persona a persona. In una scala da 1 a 10, posso sentire un dolore uguale a 7, abbastanza forte, ma lo stesso dolore per un mio amico può essere uguale a 3. Ognuno lo sente in modo diverso. Proviamo! Coraggio! Non spingete però... ehm, su forza! Ditemi da 1 a 10 quanto vi fa male... "1, 5, 3, 0, 7..."
Ma perché sentiamo dolore? Non è una bella cosa, a cosa serve? E qui la risposta ce la dà Filippo... secondo Filippo sentiamo dolore per imparare, perché altrimenti ogni volta, per esempio, che uno gioca a calcio rischierebbe di farsi male perché non sa cosa è doloroso e cosa non lo è. Il dolore è un campanello d'allarme. Fa male, è doloroso, appunto, ma è indispensabile. Se non sentissimo dolore sarebbe un guaio, rischieremmo di fare sciocchezze ogni volta, come mettere la mano sulla stufa e bruciarla... a proposito, attento Filippoooo!
Ma tutto questo non sarebbe possibile senza il nostro cervello. In realtà, più che con la pelle, noi percepiamo con il nostro cervello, tocchiamo con le mani, con la pelle, è vero, ma sentiamo con il cervello, tutto... il ruvido e il soffice, il caldo e il freddo, il pungente, il peso e il leggero... e... ops... le 10,45... il pulmino è arrivato... e qui finisce anche il racconto della nostra mattinata insieme a parlar di tatto, pelle e cervello... e vogliamo dirvi grazie per essere venuti a trovarci.

Ah... un'ultima cosa... non c'entra niente con il tatto, ma c'entra con la bellezza del nostro mondo e le meraviglie che ci possono far percepire i nostri sensi... guardate in cielo durante le prossime sere, potreste assistere a uno spettacolo unico, il passaggio della cometa Ison, non capita tutti i giorni, sempre che riesca a superare il passaggio intorno al Sole e non sciogliersi. Una bella cometa... quale miglior periodo dell'anno per osservare una cometa in cielo con il Natale che si avvicina? Fateci sapere se l'avete vista... e se non la vedete, vi aspettiamo al Planetario! Lì non manca un appuntamento.
NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
PS.... nel frattempo abbiamo purtroppo saputo che la cometa Ison non ce l'ha fatta. Il passaggio vicino al Sole l'ha fatta sciogliere.... e la cometa è svanita. Peccato...
  

Nessun commento:

Posta un commento