lunedì 2 dicembre 2013

Laboratorio ACQUA con la V SE di Besso

Oggi la classe quinta della scuola elementare di Besso ha lavorato con noi per scoprire le meravigliose proprietà dell'acqua.




Già ma si fa presto a dire "acqua"! Quante "acque" diverse esistono? Esiste l'acqua liquida, l'acqua  solida, che poi si chiama ghiaccio, e l'acqua-vapore, che altro non è che acqua allo stato gassoso. E dopo esserci presentati, i nostri amici iniziano subito con una domanda "ma l'acqua dolce si puo' bere". "Certo" - ci spiega Fabio - "è quella che beviamo tutti i giorni, la chiamiamo acqua dolce, solo per distinguerla da quella salata del mare". Beh' anche quella ogni tanto ci capita di bere se facciamo un tuffo o giochiamo a schizzarci, ma non è tanto buona! A proposito di acqua con la quale "innaffiamo" il nostro corpo, i nostri amici di Besso oggi hanno corretto la verifica di scienze che hanno fatto e ci ricordano che il nostro corpo è costituito per circa il 70% da acqua. Stephan non vede l'ora di iniziare gli esperimenti e non senza un po' di apprensione si chiede se faremo esplodere qualche cosa, e Fabio, sorridendo sotto i baffi (e sopra la barba!) coglie la palla al balzo, anzi, coglie il palloncino al balzo!

E vai con il primo esperimento...
quanto resiste un palloncino gonfio d'aria su una candela accesa? Proviamo! Uno, due, tre, ecco la risposta: bum! È scoppiato quasi subito, ma proviamo ora con quest'altro palloncino che è gonfio come il primo, ma oltre all'aria, al suo interno contiene anche acqua. Lo appoggiamo vicinissimo alla fiamma e...uno, due, tre, quattro, cinque...trentadue, trentatré...trentaquattro...ehi, ma questo palloncino non scoppia! Come mai! Secondo Filippo, il palloncino non scoppia perché l'acqua forma uno strato che protegge il palloncino. Beh, un po' Filippo ha ragione: effettivamente l'acqua protegge il palloncino perché è capace di assorbire e trattenere tantissimo calore, in questo modo, il calore sprigionato dalla fiamma passa all'acqua senza scaldare la plastica del palloncino che infatti resiste e non scoppia. Ecco che abbiamo scoperto una delle tante caratteristiche dell'acqua! Ma adesso è il momento di allestire 6 laboratori e dividerci, appunto, in 6 gruppi.





Samir, Selene e Matteo formano un gruppo, Joice, Stephan e Sara, un altro gruppo, Denis, Santiago e Sasan un terzo gruppo, Shaiyanuga, Christian, Filippo e Valerio un quarto gruppo. Ecco la prossima domanda alla quale cercheremo di rispondere con gli esperimenti? Perché alcune cose galleggiano? Allora, vasca sui tavoli di laboratorio e oggetti alla mano: proviamo! Questa pietra affonda, questa molletta sta a galla, quest'altra affonda, questo legno sta a galla, ehi, ma questo legno affonda. Quale sarà la regola? Il laboratorio di Samis, Selene e Matteo osserva che una vaschetta di alluminio vuota galleggia, ma se la riempi di acqua affonda a meno che...costruisci una zattera con le mollette e allora anche se la vaschetta è piena di acqua sta a galla. Forse è la forma degli oggetti che fa si' che stiano a galla o affondino. Vediamo come la pensano gli scienziati Shaiyanuga, Christian, Filippo e Valerio. Secondo loro, osservando gli oggetti nella loro vaschetta, le cose galleggiano se il peso è ben distribuito sulla superficie dell'acqua. Per il laboratorio di Joice, Stephan e Sara le cose pesanti vanno a fondo, quelle leggere stanno a galla. Ma sentiamo cosa dicono gli amici Denis, Santiago e Sasan. Secondo questo gruppo di giovani scienziati, gli oggetti "pieni" di materia vanno a fondo, mentre quelli con i buchi restano a galla. Fabio ci spiega che la proprietà che Santiago ha spiegato ai suoi amici, si chiama densità ed effettivamente ha a che fare con il galleggiamento. Le osservazioni continuano e incominciano ad arrivare le prime conclusioni: secondo i nostro amici, il peso degli oggetti non c'entra con il galleggiamento e il materiale del quale gli oggetti sono fatti nemmeno. Ma allora cos'è che fa galleggiare le cose? Con l'aiuto di due sfere che hanno la stessa forma, sono fatte dello stesso materiale e pesano circa uguale, scopriamo che a fare stare a galla le cose è l'acqua stessa: quando un oggetto entra nell'acqua, ne sposta una certa quantità. Se il peso dell'acqua spostata dall'oggetto è superiore al peso dell'oggetto che abbiamo immerso, allora l'acqua lo terrà a galla.
E ora, pensando a quei buffi insetti che camminano sull'acqua, passiamo a un altro esperimento/gara.








Con un contagocce per ciascun laboratorio, proviamo a vedere quante gocce riusciamo a mettere sulla superficie di una moneta: 25, 29, 18, accidenti sono cadute tutte le gocce, ricominciamo. Quindici, 21, 30, 31, 32...ehi, un laboratorio è riuscito a metterne 38, un vero record!







Ma il tempo scorre, veloce...come l'acqua e prima che arrivi il pulmino per riportare a scuola i nostri amici scienziati c'è solo piu' tempo per un esperimento colorato: in un piatto mettiamo un po' di acqua e latte, poi 8 gocce di colorante blu al centro del piatto, 8 di giallo, 8 di verde e 8 di rosso. Beh, carino, ma...dov'è l'esperimento?
Ecco che Fabio mette al centro dei colori una goccia di sapone liquido e...wow! I colori "scappano" lontano dal centro formando un disegno fantastico. I colori, poggiavano quasi immobili sulla superficie dell'acqua e latte, ma il sapone ha la capacità di "tirare" la superficie del liquido e tirandola, trascina anche i colori che avevamo poggiato con cura.
Ora il tempo è davvero terminato. C'è ancora un momento per i saluti e per ringraziarci tutti insieme per il tempo passato insieme a scoprire divertendoci o, almeno, per noi è stato cosi'.

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